sabato 10 aprile 2010

IL BARATTOLO RESISTE (n° 3 - aprile 2010)

Il Barattolo nasce 12 anni fa quando il collettivo Co.R.S.A.Ri., acronimo che significa Comitato per il Recupero Sociale delle Aree Riciclabili, decide di recuperare un'area dismessa in via dei Mille 130. Questa diventerà la sede del primo centro sociale autogestito a Pavia. In tutti questi anni tante cose sono cambiate, tante persone sono arrivate, altre sono partite, ci sono state collaborazioni con diversissime realtà, alcune già scomparse e molte tuttora presenti sul territorio, ma nell'inevitabile mutamento nel tempo il C.S.A. è sempre stato un punto di riferimento fisso nelle lotte per la difesa politica dei valori sociali come la lotta antifascista, antirazzista, antimperialista, contro il precariato, lo smantellamento della pubblica istruzione e tante altre, fornendo tantissime energie ed un importante supporto, anche logistico.Quest'importantissima esperienza ha vissuto molti momenti tortuosi, ma con l'arrivo a giugno 2009 della giunta Pdl-leghista sono definitivamente cambiate le carte in tavola, perchè fin dalla campagna elettorale è stata chiara la volontà di dimostrare audacia nel chiudere un simbolo importante della città di Pavia in quanto scomodo e rumoroso. E' evidentemente una buona prova di forza per una giunta che insediatasi dopo 13 anni di centrosinistra al palazzo Mezzabarba si ritrova con una faccia di sindaco 30enne con tanta voglia di dimostrare un po' di polso.Poi arriva anche la nomina a vicesindaco di Gianmarco Centinaio, uno dei più grandi nemici politici del Barattolo, leghista dal fazzoletto verde nero, amministratore del gruppo facebook "CHIUDIAMO il Barattolo a Pavia" e che ha dato diverse prove dell'assoluta malafede nei suoi atteggiamenti e comportamenti.In autunno il comune decide di fare la prima mossa: l'assessore Rodolfo Faldini convoca i rappresentanti delle associazioni firmatarie della convenzione per discutere sulla posizione della nuova giunta.Il tanto sbandierato "dialogo" non si è rivelato altro che un incontro con l'assessore che si può brevemente riassumere così: il comune non accetta l'autogestione praticata, per cui da allora in avanti si sarebbe dovuto rispettare ogni minimo cavillo della convenzione con tanto di orari prestabiliti in cui poter entrare ed in cui no, altrimenti immediata recessione della convenzione, che comunque non avrebbero avuto assolutamente intenzione di rinnovare a giugno.L'articolo sulla Provincia pavese dello stesso Faldini del 10-9-09 ci informa che tra i vari diktat c'è il divieto di fare musica dal vivo, cosa non esplicitamente vietata dalla convenzione, ma arbitrariamente decisa dalla giunta e comunicatoci mezzo stampa.Da allora il Centro Sociale per affrontare questa situazione ha iniziato un processo di unificazione di tutte le realtà e singoli che hanno sempre partecipato o si sono sentiti presi in causa, partendo con una tre giorni nei quali elaborando progetti è stato possibile conoscersi meglio e prendere confidenza verso un progetto nuovo. Nel pieno spirito dell'autogestione si è dato vita ad un assemblea gestionale unitaria, che annulla ogni distinzione di appartenenza a gruppi o associazioni, ma crea un unico organismo in grado di prendere decisioni politiche condivise grazie al metodo del consenso.Da questa assemblea nasce un'importante campagna denominata "Libera Musica In Libero Spazio" che con lo slogan "Cannot Stop The Music R-evolution" mira a creare un canale politico per poter riprenderci il diritto di fare musica e così stimolare la cultura dal basso, cosa che ci si aspetterebbe da un qualunque assessorato alle politiche giovanili.Il primo passo è stato quello di stilare un "Manifesto Della Musica Libera" che è stato sottoscritto da più di 60 gruppi del pavese e non, tra cui diversi nomi di spicco come Los Fastidios, Banda Bassotti, Punkreas, Derozer e Biska. Il manifesto firmato è stato consegnato pubblicamente al consiglio comunale previa conferenza stampa alla Provincia pavese. La richiesta era di poter effettuare al C.S.A. Barattolo la VI edizione del "Concorso Sconcertante".Già dalla prima risposta sul giornale dell'assessore Faldini viene alla luce l'impossibilità da parte della giunta di trovare un'altro posto idoneo a fare concerti se non il "Nirvana", unica discoteca a Pavia e dell'assessore Bobbio Pallavicini, ma neanche questo è sufficiente a concedere il permesso di tenere al Barattolo il concorso.Come da programma, il 6 febbraio al Centro Sociale in via dei Mille si tiene comunque il concerto di apertura e presentazione del concorso Sconcertante. In risposta per tutta la serata agenti della digos e delle forze dell'ordine hanno stanziato nel marciapiede opposto all'ingresso, mentre una pattuglia di vigili ha cercato prima di entrare per attestare che il concerto fosse in atto, ma poi ha accettato di rimanere fuori, per evitare di alimentare eventuali tensioni, dopo la verifica che il concerto era in corso e la consegna di un foglio con circa 60 firme di persone che si autodichiaravano responsabili dell'evento: si infrange così il tentativo di far morire il Barattolo di silenzio.La risposta della giunta arriva ancora mezzo stampa, ci annunciano che a giugno è sfratto, cosa già nota ma ora resa pubblica. Probabilmente ad un ignaro lettore apparirà come se noi fossimo i non dialoganti e non i ricattati, ma almeno finalmente si smette di affrontare il caso "Barattolo" come un problema amministrativo, ma diventa a tutti gli effetti un problema politico.A seguire sulla Provincia pavese alle accuse della giunta, ci sono state risposte con articoli e comunicati politici ai quali si sono aggiunti moltissimi ed apprezzatissimi attestati di stima e solidarietà da importanti enti politici, sindacali o illustri singoli.Il corteo in difesa degli spazi sociali indetto dal C.S.A. Barattolo per sabato 20 febbraio vede, in una bellissima giornata di sole, la partecipazione di più di 300 persone, e tantissime rappresentanze politiche. Passando per la città tantissimi interventi hanno toccato tematiche importanti come la speculazione edilizia che mangia le opportunità di una città, il diritto alla formazione e alla diffusione della cultura dal basso, l'antifascismo, il recente aumento delle tasse nell'università di Pavia, il significato sociale di un centro autogestito e quindi l'importanza del Barattolo a Pavia.La sera stessa si è tenuta la prima serata eliminatoria del Concorso Sconcertante e il sabato successivo la seconda, senza più la presenza di agenti che stanziavano di fronte all'ingresso, ma con le immancabili brevi visite di pattuglie di vigili.I due concerti hanno visto una vastissima partecipazione ed un grande entusiasmo sia da parte delle band emergenti sia dal pubblico che ha veramente riempito queste serate. Quest'evidente successo ha portato tante gratificazioni e tanto entusiasmo che sicuramente saranno necessari nel proseguire in questa lotta.Ma non ci illudiamo, d'ora in avanti lo scontro sarà molto duro e serviranno tutti gli sforzi possibili per difendere questo spazio sociale, ma siamo sicuri che esso ormai faccia parte del tessuto sociale di questa città, e che quindi sia importante riunire tutte le energie a disposizione per ribadire che il Barattolo non si sposterà da via dei Mille, che non lasceremo spazio alla desertificazione sociale promossa dalla giunta Abelli-Cattaneo-Centinaio. Tutta la documentazione, la petizione, la rassegna stampa, gli attestati di solidarietà etc. sono reperibili sul sito www.csabarattolo.org

Nessun commento: