lunedì 20 dicembre 2010

Corteo notturno Martedì 21 Pavia

GIORNATA DI MOBILITAZIONE IN VISTA DEL PASSAGGIO DEL DDL GELMINI AL SENATO

Oltre la fiducia e il DDL Gelmini riprendiamoci il futuro !!


Maggiori informazionih 19>> aperitivo contro la crisi….vin brulè e panettone
h 21>> CORTEO notturno No Gelmini>>> ritrovo aula magna sotterranea occupata. PORTA Pentole e bidoni, fischietti e cornamuse
>> a seguire Grinch Party con reggae DJ set

sabato 18 dicembre 2010

l’unica fiducia è quella nel futuro che ci stiamo riprendendo

Martedì 14 dicembre scorso la fiducia al governo Berlusconi è passata alla camera con 314 voti favorevoli e 311 contrari. Finalmente dopo tanto tempo non ci siamo limitati ad assistere da spettatori passivi ai giochi di palazzo basati sul clientelismo e la compravendita di voti ma abbiamo sfiduciato dal basso il governo.

Ci sembra clamoroso il caso della CEPU: in cambio di finanziamenti statali sottratti all’Università pubblica la Polidori ha concesso la fiducia al governo.

Mentre a Montecitorio i “mercenari romani” tiravano i dadi per dividersi il potere, per le strade della capitale si alzava la voce della mobilitazione.

Il corteo è stato vissuto con partecipazione da tutte le sue componenti: non si è trattata solo di una manifestazione contro il DDL, ma ha assunto una dimensione sociale più ampia e profonda. La lotta contro la logica dei tagli fatti in nome della crisi, che ne scaricano tutto il peso sulle fasce sociali più deboli ha riunito studenti universitari, metalmeccanici della FIOM, comitati territoriali in difesa dei beni comuni come quello di Terzigno, terremotati de L’Aquila, gruppi di precari ed in generale tutti i soggetti indisponibili a pagare una crisi di cui non sono responsabili e a subire le misure di austerità del governo. Questo inedito tentativo di ricomposizione sociale sta accadendo anche in altri paesi europei: a Londra, Parigi ed Atene sono esplosi proteste, scioperi e manifestazioni contro le riforme che tagliano università, pensioni, lavoro ed erodono i sistemi di welfare. La manifestazione del 14 dicembre segna da questo punto di vista una svolta importante: finalmente in Italia comincia a venire alla luce una protesta unitaria che ci auguriamo possa consolidarsi ed ampliarsi in futuro.

La conferma della fiducia al governo ha logicamente suscitato la rabbia dei manifestanti: è stata l’ennesima conferma dello scollamento tra un potere politico sordo e autoreferenziale e la società reale che esprime con determinazione le proprie istanze.

Il diritto di esprimere il dissenso e di sfiduciare il governo dal basso sotto la sede del parlamento è stato negato dalla creazione di una zona rossa e da un dispiegamento massiccio di forze di polizia poste a sua difesa.

Ma questa restrizione era solamente funzionale alla tragicommedia del voto di fiducia. La consapevolezza di ciò ha fatto nascere nel corteo la determinazione a non accettare la zona rossa, a violarla, a impedire alle violente cariche e ai caroselli di blindati di liquidare un corteo di 100.000 persone.

Agli scontri hanno preso parte giovani, studenti e precari. Insomma, persone che condividono con noi una condizione esistenziale e materiale. Tutti coloro che non erano in prima linea, ma riempivano la piazza, hanno espresso con la loro presenza il sostegno a chi ha avuto un ruolo attivo. Non accettiamo, quindi, distinzioni tra buoni e cattivi.

In ogni caso, la mobilitazione continua: nonostante la risicata maggioranza parlamentare comprata col vil denaro, nei prossimi giorni il Governo intende far approvare al Senato la riforma dell’università.

Lanciamo quindi una nuova giornata di mobilitazione per martedì 21, con ritrovo alle h. 8,30 presso la stazione FS per le scuole superiori e alle h. 10 presso l’ingresso di università centrale per l’università. Facciamo un bel regalo di Natale a questo Governo!

Lunedì 20 h. 16.30 “stati generali dei mobilitati ” —> Aula magna sotterranea occupata

Student* paves* in mobilitazione

mercoledì 8 dicembre 2010

Martedì 14 dicembre manifestazione a Roma


Pubblichiamo l'appello di Uniti contro la crisi per la mobilitazione nazionale a Roma di martedì 14 dicembre

Rivolgiamo un appello a tutte le realtà sociali che si stanno mobilitando contro la gravissima situazione provocata dalle politiche governative che con la scusa della crisi stanno distruggendo diritti e territorio. Il 14 dicembre deve essere un giorno in cui la parola passi alle migliaia e migliaia di lavoratori e lavoratrici cassaintegrati e licenziati, agli studenti, ricercatori ed insegnanti che subiscono i tagli della Gelmini, alle popolazioni della Campania sommerse dai rifiuti e agli alluvionati del nord sommersi dalle cementificazioni che provocano i disastri.
A parlare devono essere i cittadini aquilani, che sulla loro pelle stanno pagando le scelte di potere che speculano perfino sulle tragedie, i migranti truffati dalle finte sanatorie e ridotti a schiavi pronti da essere sfruttati, gli operai Fiat di Melfi e Pomigliano che si vedono imporre contratti capestro che distruggono qualsiasi diritto, anche quello ad una vita dignitosa.
Devono avere voce in quel giorno, sotto i Palazzi di una politica sempre più distante dalla vita reale, le tante forme della precarietà, che attraverso il collegato lavoro e le manovre del ministro Sacconi, dovrebbe essere l'unico triste orizzonte di milioni di persone.
A Montecitorio deve sentirsi chiara la voce di quella parte del paese che non ha diritto alle liquidazioni milionarie dei banchieri, che subisce i tagli del ministro Tremonti, perfetto esecutore delle decisioni di un'Europa che vuole far pagare la crisi a chi lavora e premiare chi vive di rendita e speculazione. In questo paese è tempo di dire basta all'impunità dei potenti, che con le loro cricche di affaristi hanno un'unico obiettivo: arricchirsi. Il 14 dicembre deve diventare il giorno della democrazia vera, quella costruita e difesa dai cittadini e non il simulacro con il quale il governo copre e giustifica l'ingiustizia.
Il 14 dicembre facciamo appello anche a tutto il mondo della cultura, della musica, del cinema, del teatro, dell'arte, colpito dai tagli di Bondi che oltre a tesori inestimabili rischiano di far crollare la vita di centinaia di migliaia di persone che vi lavorano.
Invitiamo sotto a Montecitorio coloro che lavorano nel mondo dell'informazione, costantemente minacciati dall'arroganza di Berlusconi, invitiamo coloro che lottano per il diritto alla casa, costretti a vivere per strada mentre chi governa ha perso il conto delle sue proprietà. E' il tempo dunque che questa italia si faccia sentire, tutta insieme, unita, per dire che il governo Berlusconi non ha nessuna fiducia e deve dimettersi! La caduta dell'esecutivo deve significare anche la caduta di tutte le leggi ingiuste, che privatizzano i beni comuni come l'acqua o che tagliano le risorse da destinare alla società per dirottarle sulle spese di guerra o per grandi opere inutili e dannose.
Il 14 dicembre piazza di Montecitorio toglierà la fiducia, nei fatti e al di là di qualsiasi possibile accordo di palazzo, alle politiche dell'austerity, perchè la crisi devono pagarla coloro che l'hanno provocata, e questo ad esempio tassando le loro rendite finanziarie miliardarie, a favore delle politiche sociali e in difesa di chi lavora e produce ricchezza.
Mobilitiamoci tutti, uniti contro la crisi che vogliono farci pagare, uniti perchè in crisi vada il governo e le sue politiche!
14 dicembre tutti a Montecitorio!

Informazioni e prenotazione dei posti in pullman presso l'Aula magna sotterranea occupata, università di Pavia, piazza Leonardo da Vinci, oppure chiamando il 3202314356 o mandando una mail a pavia14dicembre@hotmail.it entro sabato 11.