venerdì 28 ottobre 2011

"57 intimidazioni non fredderanno l'autunno" - comunicato di Student*incrisi e CASP

Pubblichiamo il comunicato di risposta alle 57 denunce arrivate in questi giorni per l'occupazione dell'ex clinica Mondino di Pavia nel gennaio e febbraio scorso (http://aldodicehicetnunc.blogspot.com/2011/02/mutualismo-contro-lattacco-congiunto-n6.html).


Lo scorso autunno è stato segnato da importanti e partecipate mobilitazioni studentesche. Oltre i confini nazionali lo spirito della ribellione ha contagiato le capitali europee e dato vita ad un movimento internazionale indomabile.
A Pavia siamo scesi in piazza occupando scuole e facoltà, bloccando ponti e strade, in risposta ad un sistema di riforme che impoverisce la cultura e mercifica l'istruzione, erodendo i diritti di una generazione senza futuro, per spodestare una classe politica interamente sfiduciata. Al grido di “no Gelmini”, e con una radicalità che da 30 anni era assente in questa città di provincia, abbiamo fatto tremare molto più delle poltrone di baroni universitari e piccoli presidi. E' emersa con forza un'alternativa concreta a tutti coloro che, in Italia e a Pavia, perseguono scellerate politiche di svendita, privatizzazione e demolizione dei beni comuni. Lo spirito è quello dei referendum, degli indignati e dei movimenti nordafricani: ci riprendiamo quello che è nostro!
Privati di troppo, ci riprendiamo tutto.
I tagli alle borse di studio e ai fondi per l'edilizia, l'aumento delle tasse, degli affitti, e il carovita, rendono quasi utopico il concetto di “diritto allo studio”. Opponendo al continuativo e indiscriminato processo di erosione dei diritti un concreto progetto di welfare dal basso, abbiamo strappato all'incuria e all'abbandono uno spazio altrimenti destinato ad arricchire “i soliti noti” attraverso la speculazione.
Uno studentato per chi precario o studente fuori sede, viene escluso dalle sempre più scarne graduatorie, una mensa biologica a prezzi popolari...cultura e informazione slegati dal profitto e fuori dalle logiche di mercato.
E' per riprenderci quello che è nostro, ma viene svenduto per garantire privilegi e profitti a pochi, che abbiamo occupato l'ex Mondino in via Palestro a Pavia. Alla progettualità concreta che si opponeva ad una crisi economica, che riversa sulle spalle delle fasce più deboli un debito contratto da banche e speculatori, il 12 febbraio 2011 hanno risposto con la celere, i manganelli e uno sgombero durato 2 giorni. Nessuna promessa è stata mantenuta e la risposta di rettore e sindacati è stata l'applicazione di una riforma che la società ha dimostrato di non volere.
Arrivano oggi 57 procedimenti di intimidazione. Vorrebbero arginare l'autunno che li seppellirà.
Tentano di colpire con violenza e repressione il dissenso e tutte le forme di autogestione nel tentativo maldestro di stroncare il diffondersi di un punto di vista autonomo e il fiorire di coscienze libere e critiche.
Considerare l'occupazione dell'Ex Mondino come un problema di ordine pubblico anziché intervenire sulle cause che a questo hanno portato, è chiaro sintomo di miopia e indifferenza nei confronti di un malessere sempre più esteso e generalizzato. Non basta inserire a caso nomi e cognomi in procedimenti giudiziari per scoraggiare un movimento che prende piede da necessità condivise e pressanti, e non si arresterà di fronte ad un così maldestro tentativo di oscurantismo.
A breve risponderemo, organizzeremo una risposta partecipata contro la repressione e per il rifiuto del debito pubblico.... contro la rappresentanza e tutto ciò che vorrebbe incatenare il nostro futuro...a partire dall'11 novembre.
"Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci!"
Mahatma Gandhi

Student* in Crisi Pavia
Comitato Autonomo Studenti Pavesi "Atmosfera Esplosiva"

mercoledì 26 ottobre 2011

Milano - Le prossime iniziative da piazza Selinunte

Va avanti ormai da 47 giorni la lotta per il permesso di soggiorno in piazza Selinunte a Milano.
Venerdì 19 il Comitato immigrati ha portato le proprie richieste in prefettura (maggiori informazioni su http://immigratimilano.blogspot.com/), dove sono emerse delle disponibilità al confronto, ma che non possono certo essere sufficienti per chi ha la necessità di risposte concrete e rapide.
Per estendere il movimento per la regolarizzazione di tutti gli immigrati, anche questa settimana continuano le iniziative con la proiezione di un film in piazza Selinunte mercoledì sera alle 20:30, con un presidio in piazzale Loreto (angolo via Padova) giovedì pomeriggio dalle 16.30 alle 19.30 e con i volantinaggi nei mercati: sabato mattina dalle 11 alle 13 a San Siro e domenica dalle 10 alle 13 a San Donato.

venerdì 21 ottobre 2011

ETA ANNUNCIA LA FINE DEFINITIVA DELL' ATTIVITA ARMATA

L'organizzazione socialista rivoluzionaria basca di liberazione nazionale ETA comunica il suo scoglimento totale.

ETA ha preso questa decisione grazie alla conferenza internazionale celebrata a Donostia, e sono in totale accordo per una risoluzione integrale del conflitto in concorde appoggio con ampi settori della società basca e della comunità internazionale.
ETA vuole intraprendere questa opportunità storica per una soluzione giusta e democratica del conflitto politico.
Euskal Herria è aperta ad un nuovo cilco in nome dell' autodeterminazione del popolo basco.
E' arrivato il tempo per guardare al futuro con speranza.
ETA ha deciso la fine definitiva dell' attivita armata, aprendo un dialogo con il governo spagnolo e con quello francese per intraprendere un processo di dialogo diretto che abbia come obbiettivo la risoluzione del conflitto.
Con questa dichiarazione storica ETA mostra che è pronta a questo compromesso definitivo per una risoluzione del conflitto, che possa porre le basi per uno scenario di pace e libertà.
per info: http://www.gara.net/

Pubblichiamo il comunicato dell' ETA

Declaración de ETA


Euskadi Ta Askatasuna, organización socialista revolucionaria vasca de liberación nacional, desea mediante esta Declaración dar a conocer su decisión:
ETA considera que la Conferencia Internacional celebrada recientemente en Euskal Herria es una iniciativa de gran trascendencia política. La resolución acordada reúne los ingredientes para una solución integral del conflicto y cuenta con el apoyo de amplios sectores de la sociedad vasca y de la comunidad internacional.
En Euskal Herria se está abriendo un nuevo tiempo político. Estamos ante una oportunidad histórica para dar una solución justa y democrática al secular conflicto político. Frente a la violencia y la represión, el diálogo y el acuerdo deben caracterizar el nuevo ciclo. El reconocimiento de Euskal Herria y el respeto a la voluntad popular deben prevalecer sobre la imposición. Ese es el deseo de la mayoría de la ciudadanía vasca.
La lucha de largos años ha creado esta oportunidad. No ha sido un camino fácil. La crudeza de la lucha se ha llevado a muchas compañeras y compañeros para siempre. Otros están sufriendo la cárcel o el exilio. Para ellos y ellas nuestro reconocimiento y más sentido homenaje.
En adelante, el camino tampoco será fácil. Ante la imposición que aún perdura, cada paso, cada logro, será fruto del esfuerzo y de la lucha de la ciudadanía vasca. A lo largo de estos años Euskal Herria ha acumulado la experiencia y fuerza necesaria para afrontar este camino y tiene también la determinación para hacerlo.
Es tiempo de mirar al futuro con esperanza. Es tiempo también de actuar con responsabilidad y valentía.
Por todo ello, ETA ha decidido el cese definitivo de su actividad armada. ETA hace un llamamiento a los gobiernos de España y Francia para abrir un proceso de diálogo directo que tenga por objetivo la resolución de las consecuencias
del conflicto y, así, la superación de la confrontación armada. ETA con esta declaración histórica muestra su compromiso claro, firme y definitivo.
ETA, por último, hace un llamamiento a la sociedad vasca para que se implique en este proceso de soluciones hasta construir un escenario de paz y libertad.
GORA EUSKAL HERRIA ASKATUTA! GORA EUSKAL HERRIA SOZIALISTA!
JO TA KE INDEPENDENTZIA ETA SOZIALISMOA LORTU ARTE!
En Euskal Herria, a 20 de octubre de 2011
Euskadi Ta Askatasuna
E.T.A.


giovedì 20 ottobre 2011

Un aggiornamento dalla lotta di piazza Selinunte

Iniziata lo scorso 10 settembre, continua la lotta per il permesso di soggiorno al presidio permanente di piazza Selinunte a Milano.
Domani una delegazione del comitato sarà ricevuta in prefettura, dopo l'impegno richiesto dal comitato immigrati anche agli esponenti della giunta. Per discutere di quello che emergerà in prefettura e delle prossime iniziative di lotta ci sarà un'assemblea domani sera alle 20.

per contatti e maggiori informazioni:
immigratimilano.blogspot.com
http://www.facebook.com/comitatoimmigrati.milano

"Interminabili disordini" - mercoledì 26/10 ore 18:30 Osteria Sottovento


Aldo dice ventisei per uno organizza per mercoledì 26 ottobre all'Osteria Sottovento la presentazione di "Interminabili disordini", pubblicato quest'anno dalla casa editrice indipendente Bepress. Sarà presente Alex Alesi, autore del libro.

Dal sito della Bepress:
"Un racconto tra passione e rivoluzione, un percorso autobiografico all’interno della scena Skinhead e dei centri sociali. Un viaggio in vespa da Milano a Sapri, durato tre giorni, durante il quale Alex Alesi ripercorre gran parte della sua storia. Un percorso di vita dove stringe rapporti e consolida amicizie: come quella avvenuta sul fiume trebbia con Claudio amico di Voghera, città in cui Alex stesso è cresciuto e dove conoscerà anche Gheno e Ramona. Coloro che gli daranno la motivazione giusta per intraprendere un percorso di “Interminabili disordini”. Un racconto in cui la strada e le esperienze di vita si sovrappongono. Nel ‘91 inizia a frequentare il Leoncavallo e presto diventa un militante politico. Ha modo di partecipare alle tante battaglie che si susseguono in quegli anni a Milano, tanto all’interno dell’area antagonista, quanto di quella operaia lavorando alla Necchi di Pavia, dove coopera alle potenti lotte sindacali per la salvaguardia del posto di lavoro. Succesivamente partecipa al movimento antifascista dell’O.R.So dove conosce in modo fraterno Dax, (Davide Cesare). Caduto tragicamente il 16 marzo 2003 a causa di agguato fascista. Il viaggio finisce a Sapri dove dopo tre giorni di riflessioni ha avuto modo di arricchire e valorizzare il suo percorso di vita. Nel libro: Libertà, autonomia, responsabilità e potere assomigliano alle tappe successive di un processo ascetico. Proprio questo sembra il racconto di Alex. Un racconto di un’ascesi attraverso tutti i sentimenti e le pulsioni di un ragazzo, come lui stesso si definisce, qualsiasi, che ha avuto la fortuna e l’onore di conoscere i compagni, di crescere nel solco della storia del movimento rivoluzionario, di non tradire mai, nonostante dubbi, delusioni e incertezze, la causa dell’emancipazione dell’uomo dalla fatica e dallo sfruttamento".

Altre informazioni su interminabili-disordini.blogspot.com

martedì 18 ottobre 2011

IBON IPARRAGIRRE E' TORNATO A CASA

Ibon Iparraggire è stato scarcerato ieri notte. Il detenuto politico è stato dimesso dal modulo carcerario dell'ospedale di Basurto ed è stato  messo agli arresti domiciliari (data la sua grave condizione sanitaria). Ora Ibon si trova a casa a Ondarroa e viene tenuto sotto controllo da un bracciale elettronico che sorveglia i suoi spostamenti.


                   EUSKAL PRESOAK ETXERA

sabato 15 ottobre 2011

GIOVEDI 20 OTTOBRE PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTARIO MAI PIU' SFRUTTATI

I COMPAGNI DELLA SCILORIA PRESENTANO IL DOCUMENTARIO MAI PIU' SFRUTTATI  ESPERIENZA DI LOTTA DELLE COOPERATIVE
Giovedì 20 Ottobre alle ore 21
presso l’Auditorium di RHO in via Meda .
per info: http://lasciloria.noblogs.org/
lasciloria@yahoo.it





“MAI PIU’SFRUTTATI” racconta l’esperienza di lotta dei lavoratori delle cooperative,una storia iniziata davanti ai cancelli del Magazzino Bennet di Origgio (VA) nel quale i lavoratori delle due cooperative operanti all’interno, un sindacato, diverse realtà sociali auto-organizzate e singoli militanti e lavoratori, hanno dato vita a una lotta esemplare e vincente. Da qui è nato un coordinamento che oggi conta al suo interno i lavoratori di più di 50 cooperative del milanese e della Lombardia e che tende alla continua espansione.

Il coordinamento di sostegno alle lotte delle cooperative, rappresenta oggi uno dei percorsi più significativi e avanzati a livello nazionale nell’ambito del conflitto tra capitale e lavoro,un esempio che traccia la strada delle future lotte e che non a caso fatica ad inserirsi neicircuiti mediatici.
Con questo documentario ci siamo posti l’obbiettivo di diffondere questo tipo di esperienza perché possa essere conosciuta, dibattuta e in particolare perché sia da esempio per le future lotte. Invitiamo chi è interessato ad organizzare iniziative di presentazione del video e a diffonderlo a contattarci.

Per chi voglia avere il documentario o per qualsiasi informazione: lasciloria@yahoo.it






venerdì 14 ottobre 2011

LIBERTA' PER IL DETENUTO POLITICO IBON IPARRAGIRRE

Solidarietà al detenuto politico Ibon Iparragirre e ai suoi familiari.
Ibon Iparragirre si trova in una condizione sanitaria molto pericolosa per la sua vita a causa della sua malattia "aids in stato avanzato".
Ora Ibon si trova all'ospedale di Basurto per una infezione polmonare.
Il collettivo di amici e familiari dei prigionieri politici Etxerat, e Jaiki hadi denunciano la situazione insostenibile che sta passando Iparragirre.
I familiari denunciano che non sono stati in grado di vedere Ibon in ospedale a causa dei vari divieti posti dall'Ertzaintza.
Il collettivo Etxerat chiede la immediata liberazione di Iparragirre.
per info: http://www.etxerat.info/
              http://www.gara.net/

Video della conferenza stampa del collettivo Etxerat  e dei familiari di Iparragirre

                                  
EUSKAL PRESOAK ETXERA

mercoledì 12 ottobre 2011

20 anni di lotte No Tav - dal nuovo numero di "Echi dall'ateneo"

 
E' uscito in questi giorni il nuovo "Echi dall'ateneo", l'aperiodico di informazione e analisi (su università e dintorni) curato da Student*incrisi e distribuito gratuitamente all'interno dell'università.
Tra i vari articoli di "Echi", pubblichiamo un approfondimento su "20 anni di lotte No Tav" che, partendo dal 1991, ripercorre i due decenni di vita del progetto ma anche del movimento cresciuto sempre più in Val di Susa.
Segnaliamo che l'intero numero della rivista si può scaricare dal blog dell'assemblea Student*incrisi.

  
20 ANNI DI LOTTE NO TAV.

“All’epoca si parlava di Alta Velocità, trasformata successivamente per questa tratta in Alta Capacità, e concetti come progresso e sviluppo trovavano, nell’immaginario collettivo, ancora qualche credito, l’euro doveva ancora essere coniato, il petrolio costava poco, gli aerei low cost non esistevano ancora.” (tratto da “Treni ad Alta Nocività”, Nautilus 2006)

Il progetto parte in Italia nel 1991, con la costituzione della società TAV S.p.A. per la costruzione del nuovo sistema di trasporto su rotaia ad Alta Velocità. Doveva essere il primo esempio di applicazione di project financing per la realizzazione di un’opera pubblica con la partecipazione di capitali privati. Negli anni a seguire questo progetto ha conosciuto diversi cambiamenti, giungendo ad includere l’Alta Capacità (che permette una maggiore frequenza di passaggi di convogli con velocità differenti, consentendo quindi anche il transito di treni merci). I 15 miliardi preventivati sono diventati 32[1], tutti a carico dello Stato e senza alcuna partecipazione dei privati, con costi per chilometro nettamente superiori alla media europea.

Movimenti di contestazione si sono formati in tutta Italia contro la realizzazione delle varie tratte AV/AC, portate avanti dai vari governi (indipendentemente dallo schieramento politico) in un sistema perverso di lottizzazione partitica degli appalti (affidati con trattativa privata ai general contractors, consorzi di imprese a cui compete la progettazione esecutiva e costruzione delle linee ferroviarie), infiltrazione mafiosa nella catena dei subappalti[2] e devastazione ambientale[3].[4]

Il caso della Val Susa è diventato emblema della protesta contro il progetto Alta Velocità.

All’approvazione del progetto Torino-Lione sono subito seguite mobilitazioni da parte degli abitanti della valle, già segnata in quegli anni dalla costruzione dell’autostrada Torino-Bardonecchia.
Simultaneamente alla presa di posizione da parte delle autorità istituzionali inizia a svilupparsi un movimento popolare contrario all’opera che andrà radicandosi profondamente nel territorio.[5]

Le dimostrazioni di contrarietà al progetto (che passerà dall’Altà Velocità all’Alta Capacità, ovvero per il trasporto di merci), nel silenzio assordante dei media e della politica, contano 20, 30 e poi 50 mila persone. Mentre crescono i presìdi (luoghi d’incontro, di condivisione, dove vigilare, giorno e notte contro l’esecuzione dell’opera) arriva anche la militarizzazione del territorio.

E’ un movimento eterogeneo, che ha però saputo trovare una direzione comune contro il progetto Torino-Lione, raggiungendo i propri obiettivi, con forme di protesta anche radicali.

Nella notte del 6 dicembre 2005 le forze dell’ordine irrompono nel presidio No TAV di Venaus per porre fine all’occupazione dei terreni su cui dovranno essere allestiti i cantieri per la linea ferroviaria, due giorni dopo 70 mila persone si mettono in marcia e rioccupano il presidio. A seguito degli scontri verrà istituito l’Osservatorio tecnico per l’asse ferroviario Torino-Lione, l’avvio dei lavori viene rinviato al 2010.

Nel gennaio 2010 L’Osservatorio tecnico approva infatti il nuovo tracciato: il tunnel di base che collegherà Italia e Francia passando sotto il Gran d’Ambin sarà lungo 57 km e non sbucherà a Venaus ma a Susa[6]. Le scadenze imposte dall’Unione Europea per l’inizio del cantiere slittano fino al 30 giugno 2011, il movimento No TAV decide quindi di iniziare a presidiare la zona dove dovrebbero iniziare i lavori di scavo della galleria, il 24 maggio nasce la “Libera Repubblica della Maddalena”, presidio che verrà sgomberato il 27 giugno da un ingente schieramento di forze dell’ordine.

Dopo la giornata di assedio di domenica 3 luglio, il problema della TAV in Val Susa torna all’attenzione dei maggiori media nazionali che si limitano in buona parte a criminalizzare la protesta descrivendone soltanto, ed in modo falsato, i momenti di scontro tra polizia e manifestanti (isolare il movimento screditandone i partecipanti è infatti da sempre la strategia portata avanti dai grandi gruppi televisivi ed editoriali, come Repubblica, subordinati all’interesse del potere politico ed economico favorevole all’opera). Fortunatamente il web ha permesso una più realistica testimonianza della giornata, ridicolizzando la parzialità dei mezzi di comunicazione tradizionali.[7]

Non lascia dunque perplessi il fatto che il dibattito sui media nazionali abbia raramente approfondito pro e contro dell’opera, soffermandosi invece su generiche e superficiali affermazioni: “la TAV è un’ opera essenziale per rendere il sistema dei trasporti più efficiente e il territorio più competitivo”, “non si può più perdere tempo altrimenti rischiamo di restare fuori dall’Europa e questo sarebbe inaccettabile”, “Non si può arrestare un’opera fondamentale per il territorio e per l’Italia”. Queste affermazioni mettono in triste evidenza la distanza incolmabile fra la classe politica e i bisogni della popolazione (o almeno di quella buona parte di popolazione interessata al proprio territorio).
Il movimento no TAV, spesso tacciato come una “minoranza esagitata” di “montanari intestarditi”, ha invece prodotto negli anni una vasta documentazione per spiegare la propria opposizione nei confronti del progetto Torino-Lione. [8] Dei dati e ricerche che dimostrano l’inutilità dell’opera, o perlomeno ne mettono in dubbio l’utilità, citiamo qui solo le seguenti:

- Il traffico di merci e persone sulla tratta contestata è in considerevole calo[9], il che smentisce le ottimistiche previsioni di crescita fatte all’epoca della programmazione dell’opera, inoltre la linea ferroviaria storica risulta sottoutilizzata e difficilmente raggiungerà il livello di saturazione previsto per il 2020.

- E’ previsto un raddoppio del costo dell’opera che porterebbe ad un onere per l’Italia di 35 miliardi di euro[10], il tunnel di base avrà costi per la manutenzione ordinaria pari a 65 milioni di euro all’anno

-il trasporto ferroviario ad Alta Velocità/Capacità risulta, relativamente alle emissioni di CO2, particolato ed SOx, più impattante rispetto al trasporto stradale a causa “dell’eccessiva infrastrutturazione e dell’eccessiva potenza dei treni”.[11]

Forse hanno ragione i 150 docenti e ricercatori italiani firmatari “dell’Appello per la trasparenza tecnico-scientifica del progetto TAV in Val Susa” quando affermano che “è ormai nota una consistente e variegata documentazione scientifica che contraddice alcuni assunti fondamentali a supporto dell’opera e ne sconsiglia nettamente la costruzione, anche alla luce di scenari economici e ambientali futuri del tutto differenti da quelli sui quali, vent’anni fa, si è basato il progetto”.

Le criticità nell’attuazione dell’Alta Velocità non si limitano però soltanto alla non economicità basata sull’analisi costi-benefici dell’opera, ma riguardano soprattutto le conseguenze devastanti che tale progetto avrebbe sul tessuto sociale della valle e sul già precario rapporto tra gli abitanti della stessa e l’ambiente circostante.
I No TAV lottano contro un futuro fatto di falde deviate o prosciugate, acque inquinate, con il perenne incubo dell’estrazione di materiale pericoloso quale amianto e mineralizzazioni di uranio presenti nell’area del tracciato del tunnel di base.
Al di là delle ragioni legate alla difesa del territorio specifico della Val Susa, fondamentali sono anche gli approcci legati ad una visione più ampia del problema che la TAV-TAC rappresenta. L’Alta Velocità è, infatti, uno dei tasselli fondamentali di quei modelli di crescita basati su grandi opere imposte dall’alto ove gli interessi propagandati e quelli effettivi sono ampiamente diversi. Al posto di migliorare il trasporto pubblico su quelle direttrici più utili, cioè le tratte locali destinate a pendolari, la politica preferisce andare incontro agli interessi dei costruttori e della grande industria che per essere competitiva sui mercati internazionali necessita di risparmiare pochi minuti in una produzione delocalizzata a livello mondiale. Il profitto che scaturisce da tali imprese è privato, mentre i costi necessari alla realizzazione dell’opera sono scaricati sull’intera società, nonostante la crisi economica e i tagli alla spesa pubblica.
Ecco perché la lotta NO TAV è stata sentita come importante ben oltre i confini della Val Susa, in quanto battaglia contro un sistema economico e politico che non ha futuro.

Forse la crisi economica metterà in discussione la realizzazione dell’opera, oltrepassando gli interessi speculativi dei suoi promotori.
Forse la crisi sarà il pretesto con cui l’apparato politico cederà alla popolazione che con determinazione e in maniera conflittuale è riuscita a riaffermare la sovranità sul territorio in cui vive. Intanto il non-cantiere, una recinzione di filo spinato che funge da fortino per la polizia, costa 90mila euro al giorno[12], mentre i lavori del tunnel non sono mai iniziati.

A sarà dura!


NOTE
[1] dato del vice ministro delle infrastrutture e dei trasporti Roberto Castelli; secondo stime più attendibili costerà 96,8 miliardi di euro (“Il libro nero dell’alta velocità” di Ivan Cicconi, 2011)
[2] oltre agli scritti di Ivan Cicconi consultare anche “Corruzione ad Altà Velocità” di Ferdinando Imposimato, 1999
[3] esemplare è il caso del Mugello, interessato dalla costruzione della linea ferroviaria Bologna-Firenze (sistema idrico compromesso e danni ambientali provocati dalle discariche di smarino e fanghi contaminati)
[4] si propone la visione di “Fratelli di TAV”, video-inchiesta sull’impatto della TAV lungo la penisola italiana
[5] si segnalano anche azioni di sabotaggio che segneranno la valle nel biennio ’96-’97 portando all’arresto per associazione sovversiva ed alla gogna mediatica di tre anarchici nel marzo ‘98, dopo il sospetto incendio del Municipio di Caprie. Maria Soledad Rosas e Edoardo Massari moriranno a pochi mesi dal loro arresto. Per approfondire la controversa vicenda: “Le scarpe dei suicidi” di Tobia Imperato 2003
[6] per informazioni più dettagliate dei progetti si può consultare il sito del Comitato No TAV – Torino sotto la voce “i progetti attuali”: http://www.notavtorino.org/
[7] numerose le testimonianze e la produzione di materiale audio-visivo durante la giornata, un breve documentario riassuntivo consigliato è “I peccati della Maddalena”
[8] rimandiamo alla lettura del documento “150 nuove ragioni contro la Torino-Lione” liberamente fruibile su internet
[9] studio di Andrea Debernardi pubblicato dall’Università Bicocca di Milano
[10] i 671 milioni di euro stanziati dall’Unione Europea a confronto del costo totale dell’opera, a carico dello stato,
[11] questo risultato è ottenuto internalizzando (nel calcolo del consumo energetico e della produzione di emissioni associate al “passeggero o merce trasportata per chilometro percorso”) tutti i costi ambientali, direttamente o indirettamente, sostenuti per l’ottenimento del servizio, compresi quindi anche quelli delle infrastrutture (studio di Mirco Federici, Università degli studi di Siena)
[12] dati ufficiali del sindacato autonomo di polizia, a settembre erano presenti in valle 600 poliziotti ogni giorno, intanto Stefano Esposito, deputato in quota PD, reclama un’ulteriore militarizzazione della Valle di Susa, chiedendo che la Maddalena diventi sito di interesse strategico nazionale

lunedì 10 ottobre 2011

Comunicato operai in sciopero al centro logistico Esselunga di Limito di Pioltello

Da venerdì pomeriggio fino all'alba di sabato gli operai delle cooperative della logistica di Esselunga del centro di Pioltello hanno scioperato per migliori condizioni di lavoro, per avere diritti come orari rispettati e non decisi di volta in volta dai caporali e come il diritto alla rappresentanza sindacale e contro i licenziamenti politici, picchettando gli ingressi e bloccando parzialmente i magazzini.
Pubblichiamo qui sotto il comunicato seguito allo sciopero, a firma S.I. Cobas.

"Venerdì 7 ottobre, presso i magazzini della ESSELUNGA di Pioltello, gli operai delle cooperative del consorzio SAFRA (Apollo, Asso e Servizi Generali Italia) hanno scioperato concentrandosi davanti alla porta del reparto drogheria.  Sfidando il colosso Esselunga di padron Bernardo Caprotti, che tradizionalmente tende ad escludere qualsiasi relazione sindacale con i lavoratori impiegati nei suoi magazzini e supermercati dove vige un vero e proprio regime da caserma, gli operai sono pienamente consapevoli di aver intrapreso una dura battaglia. 
Circa quindici anni fa, infatti, la lotta che si era sviluppata presso gli stessi magazzini da parte di circa 80 lavoratori, in maggioranza asiatici, fu stroncata dai licenziamenti. Nonostante queste difficoltà un nucleo di lavoratori oggi presenti nel sito ha deciso di aprire un nuovo percorso di lotta.
Lo sciopero, partito alle 17.00 e terminato alle 04.00 di oggi, ha coinvolto gli operai del turno pomeridiano e serale e ha prodotto un significativo ritardo nello stoccaggio e nella movimentazione delle merci. Gli oltre 120 operai immigrati scesi in sciopero contro i licenziamenti politici (una richiesta è il rientro di Worynwon Ezekil) e l'arbitrio dei caporali, per migliori condizioni di lavoro e salariali e per difendere l'agibilità sindacale che il consorzio e la committenza vorrebbero loro negare, hanno ricevuto il sostegno di una sessantina di  operai di altre cooperative, giunti dalla Fiege Borruso di Brembio, dalla TNT di Piacenza, dalla PAM di Trezzano, dalla Ortofin di Trezzano e Liscate, dalla Ceva di Corte Maggiore, dalla Star di Agrate, dalla GLS di Cerro al Lambro e del coordinamento milanese di sostegno alle lotte delle cooperative.
Contrastato dall'arrivo massiccio di carabinieri e forze di polizia in assetto antisommossa (sempre pronti ad intervenire  nei confronti degli operai in lotta e sordi e ciechi dinnanzi agli abusi padronali e all’infiltrazione e gestione mafiosa delle cooperative), lo sciopero con picchetto è stato il passaggio conseguente al rifiuto delle cooperative del consorzio di non riconoscere la sindacalizzazione degli operai ed aprire un tavolo per discutere le rivendicazioni contenute nella piattaforma sindacale.
Contrastare il sindacato significa non soltanto negare le rivendicazioni economiche ma la possibilità che i lavoratori della logistica alzino  la testa. Come un delegato afferma in una dichiarazione rilasciata a IL GIORNO sabato 8 ottobre, «Noi con questo sciopero chiediamo innanzitutto la dignità del lavoratore in azienda. Noi qui siamo trattati come animali, sfruttati e anche ricattati. Veniamo lasciati a casa tre giorni su sei per riposo, ma senza giustificazioni. Lo fanno per tenerci buoni e per farci capire che non dobbiamo alzare troppo la testa, altrimenti veniamo licenziati»
Nell'assemblea che ha concluso lo sciopero che, secondo l’azienda ha causato un danno economico di «50mila euro per ogni mezz’ora di blocco» gli operai hanno deciso il mantenimento dello stato di agitazione,  la preparazione di nuove azioni di lotta,  sin quando non riceveranno dei segnali soddisfacenti dalla controparte, e di rispondere con scioperi immediati nel caso si verificassero rappresaglie anche contro un solo lavoratore.
Milano, 08.10.2011
Sindacato Intercategoriale COBAS, Esselunga di Pioltello"

INIZIATIVE PER DAX IN EUSKAL HERRIA


L'Associazione Antifascista Dax 16 Marzo 2003, Euskal Herriarren Lagunak Milano, e L'associazione internazionalista basca Askapena organizzano una serie di iniziative con la presentazione dell'ultimo video prodotto in ricordo di Dax e dei fatti della notte nera milanese.

SENZA MEMORIA NON C'E' FUTURO
Euskal Herria nel ricordo di Dax.

domenica 9 ottobre 2011

Milano - Dal corteo di ieri a san Siro

Ieri sono scesi per le strade di san Siro gli immigrati che da un mese stanno animando il presidio di piazzale Selinunte. I motivi sono quelli per cui due di loro, lo scorso 10 settembre scorso, erano saliti sulla torre della centrale termica della piazza e ci erano rimasti per 22 giorni e 22 notti: la protesta contro gli effetti della "sanatoria truffa" del 2009 che ha portato a illudere e poi a fregare tanti immigrati e in generale contro l'insostenibile condizione di chi deve vivere e lavorare da "irregolare".
Sono state circa 150 le persone, in maggioranza immigrati e soprattutto nordafricani, che hanno attraversato le vie di san Siro, facendosi sentire e incontrando la solidarietà di un quartiere abitato in gran parte da persone nelle loro stesse condizioni: in vari momenti diverse persone si sono unite al corteo, richiamate dai loro connazionali mentre stavano fuori da bar e negozi.
In più interventi si è parlato di cosa vuol dire vivere a Milano senza nessun diritto come persone e come lavoratori, senza vedere magari da 8 anni la propria famiglia, e si è parlato della necessità di lottare perchè la situazione cambi davvero. Di sicuro infatti non può bastare un interessamento di qualche esponente della giunta, c'è bisogno di risposte concrete a partire dalla prefettura.
La manifestazione si è conclusa di nuovo al presidio permanente sotto la torre di piazzale Selinunte, ma è stato annunciato che di sicuro proprio dalla prefettura dovrà riprendere la pressione per smuovere la situazione. Quindi, nonostante il solito disinteresse di giornali, tv, siti di informazione, ma purtroppo anche di molte realtà di movimento, la lotta del comitato immigrati non può che andare avanti.
Seguiranno quindi altri aggiornamenti.

mercoledì 5 ottobre 2011

VIDEO CRONACA SULLO SGOMBERO DEL KUKUTZA

Questo video mostra la violenza usata  dall' ertzaintza (polizia autonoma) durante lo sgombero del gaztetxe  KUKUTZA nel barrio bilbaino de Errekalde nelle giornate tra il 21 e il 23 di settembre.

L'azione di sgombero ha causato l'arresto di 32 militanti, oltre che diversi feriti che sono dovuti ricorrere a cure mediche in ospedale.
                                         

                      SOLIDARIETA A KUKUTZA

                             GORA KUKUTZA
                         GORA EUSKAL HERRIA

martedì 4 ottobre 2011

Milano - Sabato 8 ottobre ore 16.30 CORTEO da piazza Selinunte - a sostegno della protesta degli immigrati, per la difesa dei diritti di tutti

Segnaliamo una nuova iniziativa nella lotta contro la sanatoria truffa e per il permesso di soggiorno promossa dal presidio permanente di Milano.
Non essendosi potuto svolgere sabato scorso, avrà luogo sabato 8 ottobre il corteo per le vie del quartiere e della città.
L'appuntamento è alle 16.30 in piazza Selinunte (zona San Siro, pochi minuti a piedi dalla fermata metro di Piazzale Lotto-Fiera Milano).

Questi i 7 punti sostenuti dal Comitato immigrati milano, tratti dalla lettera aperta al comune per un incontro e per un intervento concreto delle istituzioni ma anche rivolti a tutti i cittadini per invitarli a sostenere le iniziative.
1) Rilascio del permesso di soggiorno per chi ha partecipato alla "sanatoria truffa"
2) Prolungamento del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro
3) Rilascio del permesso di soggiorno per chi denuncia il datore di lavoro in nero o lo sfruttamento sul lavoro
4) Emanazione di una legge che garantisca il diritto di asilo
5) Riconoscimento del diritto di voto per chi vive in Italia da almeno 5 anni
6) Riconoscimento della cittadinanza per chi nasce o cresce in Italia
7) Date le inumane condizioni  in cui sono tenuti gli immigrati reclusi nei CIE, "colpevoli" solo di voler vivere e lavorare in Italia, chiediamo che l'Amministrazione Comunale garantisca sul proprio territorio il rispetto dei loro diritti di persone, oggi sistematicamente violati. Nel contempo perseguiamo l'obiettivo dell'abolizione di questi istituti di repressione.

lunedì 3 ottobre 2011

Milano - I due immigrati scendono dalla torre ma il presidio permanente continua in piazza Selinunte

Sabato notte, dopo 3 settimane di occupazione della torre della centrale termica di piazza Selinunte, i due immigrati occupanti sono scesi. La decisione è stata presa dall'assemblea sotto la torre, che ha confidato nelle promesse di dialogo fatte dalle istituzioni della città di Milano. L'assemblea ha deciso però di non interrompere la lotta e proseguire, in attesa di risposte concrete, con il presidio permanente sotto la torre. Pubblichiamo qui sotto il comunicato di ieri, tratto dal sito del Comitato immigrati di Milano, in attesa di dare voce alle prossime iniziative organizzate dal presidio permanente di piazzale Selinunte.

"A seguito dell'impegno assunto dal presidente del consiglio comunale Basiglio Rizzo e dell'assessore alle politiche sociale Pierfrancesco Majorino di richiedere alla prefettura di milano la riapertura del tavolo di lavoro in merito alla "sanatoria truffa" del 2009, che ha danneggiato decine di migliaia di lavoratori immigrati e per la quale due nostri compagni avevano occupato dal 10 settembre la torre di piazza Selinunte, dopo una approfondita assemblea, in segno di fiducia e disponibilità al dialogo, verso alle ore 22 si è convenuto di sospendere l'occupazione della torre pur mantenendo il presidio permanente; in merito a tale vicenda si convoca una conferenza stampa in piazza Selinunte alle ore 15"

SERATA NO TAV AL C.S.O.A. COX 18

    INCONTRO PUBBLICO NO TAV
    MERCOLEDI 5 OTTOBRE 2011
    ALLE 21.00 AL C.S.O.A. COX 18

domenica 2 ottobre 2011

Pavia, mercoledì 5/10 - Diritto all'insolvenza - serata con Andrea Fumagalli


Segnaliamo queste due iniziative promosse dall'assemblea Student*incrisi in vista della giornata di mobilitazione globale del 15 ottobre.
Mercoledì 5, alle ore 21, con appuntamento in piazza delle torri/università centrale, si svolgerà una serata di informazione e dibattito libero sulla crisi economica e la crisi del debito con l'economista Andrea Fumagalli.
Giovedì 6, a partire dalle ore 18, presso il cortile di scienze politiche dell'università (di fianco a quello del bar) ci sarà la presentazione di "Piena", libro scritto collettivamente all'indomani delle mobilitazioni dello scorso autunno contro il ddl Gelmini, e del nuovo numero di "Echi dall'ateneo", rivista studentesca autoprodotta.
A seguire, sempre nel cortile, aperitivo e musica.
Per contatti e info http://cuapv.noblogs.org