Due giorni fa è arrivato l'annuncio della chiusura della fabbrica di camper del gruppo Sea-Elnagh di Trivolzio (pochi chilometri da Pavia) a partire da lunedì prossimo.
L'azienda ha chiesto la mobilità per i 142 dipendenti, che però non hanno nessuna intenzione di accettare di pagare per gli errori dei dirigenti della "big society" Sea s.p.a. che in 10 anni, da quando ha rilevato la Elnagh, ha aperto un buco finanziario di 291 milioni di euro.
Gli operai sono in presidio ai cancelli. L'intenzione è, da quando la produzione sarà interrotta del tutto, di impedire lo smantellamento della fabbrica.
Per sostenere il presidio, già da ieri ma in particolare da lunedì 12 dicembre, l'appuntamento è dalle 8 ai cancelli (zona industriale di Torre d'Isola/Trivolzio, da Pavia ultima uscita del raccordo prima del casello della A7).
Sempre lunedì, in occasione dello sciopero indetto dalla Fiom e da Cgil, Cisl e Uil, gli operai della Sea-Elnagh parteciperanno al presidio davanti alla prefettura di Pavia alle ore 15e30.
Qui sotto riportiamo una spiegazione dettagliata della situazione, diffusa dai lavoratori (salvare il file per ingrandirlo).
2 commenti:
Quale qualità?
E' evidente che all'amministratore delegato non importa produrre mezzi di qualità secondo la decennale tradizione Elnag, marchio italiano di fama internazionale presente da 60 sul mercato. Abbiamo la netta sensazione che il progetto vero dell'amministratore sia quello in una prima fase di chudere il polo produttivo di Trivolzio, NATO COME PRINCIPALE POLO PRODUTTIVO a discapito di 140 operai e delle loro famiglie spostando l'intera produzione in Toscana. La seconda fase sarà quella di comportarsi nello stesso modo anche con i poli produttivi della Toscana consegnando alla concorrenza l'intero mercato.
NON E' QUESTA UNA SPECULAZIONE DANNOSA?
140 Lavoratori Elnagh in presidio a Trivolzio!
Morte annunciata. Scelta scellerata dei dirigenti che si sono avvicendati in SEA, nel far diventare un marchio importante un semplice marchio, così come altri, nello stesso ambito, hanno e stanno facendo. La rovina: il camper per tutti, i numeri, i bilanci sempre in rincorsa negli anni in cui si credeva che la soluzione per gli italiani alle vacanze fosse tutta rinchiusa in questo benedetto, ma oggi forse maledetto mezzo ricreativo. Non è e non sarà l'ultima vicenda triste in questo mondo di bastoncini cinesi, Maculani - Torino.-
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