Sabato 10 dicembre la lotta degli operai del consorzio Safra si è spostata dai cancelli dei magazzini Esselunga andando a coinvolgere tutto il territorio di Pioltello e ricevendo l'adesione e la solidarietà di tante realtà lombarde e non solo (ad esempio sono intervenuti alcuni operai torinesi della Fiat) e di singoli cittadini. Da segnalare la partecipazione di tanti lavoratori di altre cooperative della zona, soprattutto del settore logistico, ma anche di realtà in crisi (ed in lotta) come gli operai e le operaie della Jabil di Cassina de Pecchi, da mesi in presidio permanente per difendere il loro lavoro.
Si è trattato di un lungo corteo, che è arrivato a coinvolgere un migliaio di persone, attraversando prima le zone di Seggiano e di Limito, passando per vie con altissime percentuali di immigrati, sempre continuando a ingrossarsi e bloccando per diversi minuti la statale. La manifestazione è continuata poi per il centro di Pioltello, prima di bloccare nuovamente la Cassanese e ritornare al presidio permanente.
Le rivendicazioni sono le stesse degli ultimi due mesi di lotta: la richiesta del rispetto del contratto per quanto riguarda orari, ritmi di lavoro e stipendi, l'allontanamento di chi minaccia e non rispetta i lavoratori e, cosa fondamentale, il reintegro al lavoro di chi è stato licenziato (al momento in 15) o sospeso (7 lavoratori) per aver scioperato.
Durante la manifestazione sono state ricordate più volte le responsabilità di Caprotti, padrone di Esselunga, che invece cerca di sfuggire a un confronto, e le condizioni di lavoro contro cui gli operai della Safra si sono ribellati. E' stato anche sottolineata l'importanza di questa lotta non solo per chi lavora nelle logistiche o per i lavoratori immigrati, ma perchè rivendica il rispetto di diritti che per tanti, anche per tanti "garantiti", sono sotto attacco.
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