sabato 24 luglio 2010


Pallone, corsa, sudore, goal, emozioni collettive unite a fiumi di birra, musica, piazze tematiche, mare e territori selvaggi da esplorare, saranno le componenti del primo mundialito antirazzista nel salento.
Noracism cup è un piccolo progetto indipendente, che dal basso, dal 9 al 14 agosto 2010 tenterà di mettere in relazione realtà internazionali eterogenee legate all'antirazzismo e contro ogni forma di discriminazione.
Un mondiale di calcio a 5 per gente che si riconosce in tali valori: gruppi ultras, centri sociali, comunità migranti, associazioni culturali, gruppi sportivi o semplicemente singoli cittadini. Il progetto si svolgerà a Gagliano del capo, lembo estremo della penisola salentina, dove il mare è stato storicamente l'avamposto per vitali contaminazioni. A ridosso dell'impianto sportivo un'area campeggio (completamente gratis, come l'iscrizione al torneo) sita in un oliveto secolare attrezzato per l'occasione a meno di un chilometro dal mare e dal paese.

Noracism cup è un progetto che non parla di integrazione quanto di relazione, che non parla di competizione ma di sport sociale, che mettendo un pallone a centrocampo lancia la sfida che ci vede impegnati tutti allo stesso modo: senza barriere, senza pregiudizi, in modo diretto, senza mezze misure, con un linguaggio di strada, liberi e ribelli.
Lo sport ed in particolar modo il calcio così come ce l'hanno insegnato e continuano a farlo, è basato su valori quali la vittoria a tutti i costi, il muscolarismo, la competitività esasperata. Modelli rappresentati da pseudo campioni dello "star system sportivo moderno", fatto di pubblicità, divismo, contratti plurimilionari.
Noracism cup mira a destrutturare questi modelli e si propone come momento di aggregazione critica, capace di rivalutare lo sport e la sua valenza sociale.
Di contorno al torneo saranno allestite mostre, proiezioni, concerti, stand informativi nei quali i partecipanti interagiranno tra loro nella prospettiva della condivisione dei saperi, gestendo in maniera creativa il messaggio di emancipazione sociale che i promotori intendono trasmettere.

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