venerdì 10 febbraio 2012

Lotta alla logistica Esselunga di Pioltello. Martedì presidio a Milano per l'inizio del processo


Dopo 4 mesi di lotta e di presidio permanente, non si ferma la mobilitazione degli operai del consorzio Safra, licenziati per avere protestato e scioperato contro le condizioni schiavistiche e di caporalato presenti all'interno dei magazzini in cui lavorano, quelli della logistica di Esselunga a Pioltello. Ieri sera i licenziati hanno interrotto e occupato il consiglio comunale per portare la loro voce. La prossima settimana inoltre inizierà il processo per il reintegro di questi lavoratori licenziati per motivi politici.

Pubblichiamo il comunicato firmato Si Cobas e Presidio permanente di Pioltello

NO AL CAPORALATO ! NO ALLA PRECARIETA'!
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Stanchi di essere trattati come bestie da soma senza alcun diritto e dignità, i lavoratori delle cooperative in appalto al polo logistico Esselunga di Pioltello, organizzati nel sindacato di base SI Cobas, sono scesi in sciopero nell'ottobre dello scorso anno e per questo sono stati brutalmente licenziati.
Dal primo di novembre del 2011 hanno dato vita ad un coraggioso presidio permanente che è diventato luogo di incontro per molti lavoratori della fabbriche dell'hinterland milanese e hanno incominciato la resistenza e la lotta contro l'arroganza e la prevaricazione del "sistema Esselunga" che, dietro un'apparenza rassicurante di collaborazione idilliaca all'interno dei magazzini e dei punti vendita, nasconde in realtà un clima terroristico di caporalato e rapporti autoritari, buste paghe non corrette e una continua pesante intimidazione contro i lavoratori che non si dimostrano collaborativi all'arbitrarietà delle scelte aziendali.
La determinazione dei lavoratori in lotta non è stata ancora piegata da licenziamenti, tentativi d'isolamento, silenzio dei media pagati da padron Caprotti, attacchi di crumiri organizzati da cooperative accusate nel passato di "contiguità" con ambienti camorristici, cariche delle forze dell'ordine ai picchetti, denunce e una continuità di provocazioni da parte dell'azienda con manifesti e striscioni strappati, bandiere rubate (sotto gli occhi di polizia e carabinieri che si sono guardati bene di intervenire) e, qualche giorno fa, una raccolta firme tra i lavoratori per chiedere al Prefetto (pena il licenziamento) lo sgombero coatto del presidio con l'appoggio esplicito del sindaco di Pioltello.
Noi riteniamo che un'alternativa radicale sia necessaria e che ne esista la potenzialità concreta proprio all'interno delle lotte che si stanno sviluppando contro i piani di sfruttamento e imparando a difendersi dalla repressione che li accompagna e infatti i lavoratori stanno imparando che l'unica vera legalità è quella della lotta, dell'unità e della capacità di costruire reti di solidarietà.
Martedì 14 febbraio ci saranno le prime udienze del processo contro l'odiosa arbitrarietà dei licenziamenti politici. Invitiamo tutti e tutte a sentirsi parte di questa lotta e praticare la solidarietà partecipando al presidio che si terrà :

MARTEDI 14 FEBBRAIO ORE 9,30
davanti al tribunale del lavoro in via Pace 10 Milano

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