Segnaliamo questa iniziativa organizzata dal collettivo La Sciloria - Terre in movimento a nordovest, realtà autorganizzata del nordovest della provincia di Milano.
La serata si svolgerà presso il centro sociale SOS Fornace -via Moscova, 5, Rho (MI) www.sosfornace.org-
Per info sul collettivo La Sciloria e sulla serata, http://lasciloria.noblogs.org
giovedì 9 giugno 2011
lunedì 6 giugno 2011
APPELLO PER LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A MILANO CONTRO LA KERMESSE SIONISTA
Pubblichiamo il comunicato scritto dal Comitato "No all'occupazione israeliana di Milano" verso la manifestazione del 18 giugno.
Dal 12 al 23 giugno a Milano, in piazza Duomo, si terrà “Israele che non ti aspetti”, una kermesse sulla tecnologia e sul turismo israeliani promossa dalle stesse autorità di Tel Aviv in collaborazione con gli enti locali lombardi, per “promuovere scambi scientifici e culturali tra Tel Aviv e Milano” e raccontare “un Israele diverso da quello di Stato interessato da un conflitto”. Un'operazione da 2,5 milioni di euro che vorrebbe cancellare la memoria della pulizia etnica che ha dato origine alla nascita dello stato di Israele e che perdura tuttora: la violenta cacciata degli abitanti della Palestina nel 1948-49, l’espropriazione della loro terra, la soppressione dei loro diritti civili e dei più fondamentali diritti umani, la negazione del diritto dei profughi palestinesi al ritorno nella propria terra.
Uno Stato che legittima l’apartheid come prassi quotidiana, nascondendola sotto la parola “sicurezza” (tanto cara anche ai nostri governi), che costruisce un muro alto più di otto metri che impedisce ai palestinesi di accedere ai propri campi, alle scuole e agli ospedali, espropriando altra terra, case, fonti di vita. Un muro che - in aperta violazione di sentenze e accordi internazionali - annette, sempre in nome del Santo Diritto alla Difesa, insediamenti illegali, che neanche dovrebbero esistere. Uno Stato che viene definito “unico stato democratico del Medio Oriente”, ma che nei suoi 63 anni di storia ha continuamente alternato guerra ad alta e a bassa intensità. Uno Stato che nel gennaio 2009 ha bombardato la Striscia di Gaza portando in soli 24 giorni alla morte di oltre 1.500 persone, utilizzando armi illegali secondo la Convenzione di Ginevra, come le cluster bombs ed il fosforo bianco. Uno Stato che dal 2006 condanna gli abitanti della Striscia di Gaza ad un assedio e ad un embargo totali e permanenti, impedendo l’ingresso di materiali da costruzione come di altri moltissimi beni, anche di prima necessità, in aperta violazione della legalità internazionale. La recente apertura del valico di Rafah da parte del governo egiziano, che autorizza solo il passaggio delle persone e non delle merci, non permette ancora l'ingresso degli aiuti umanitari.
Proprio per rompere l'assedio di Gaza il movimento internazionale si sta mobilitando in Palestina e attraverso convogli, carovane, missioni internazionali per portare aiuti alla popolazione di Gaza e sostegno politico alla lotta di liberazione palestinese. Nei prossimi giorni da diversi porti europei partirà la Freedom Flotilla 2 di cui farà parte anche la nave italiana Stefano Chiarini: mentre le istituzioni italiane ospitano la kermesse sionista è ancora più importante il sostegno ad iniziative come la Flotilla che, nonostante le minacce del terrorismo di Stato israeliano, che un anno fa provocò i nove morti della Mavi Marmara, è pronta a partire.
Per questo non tolleriamo che Milano diventi la passerella per un’operazione di propaganda dell'imperialismo sionista. Più di 70 risoluzioni delle Nazioni Unite in difesa dei Palestinesi, di condanna delle politiche di Israele sono state ignorate: Israele le ha tutte disattese, con l’appoggio determinante degli USA, l’inettitudine colpevole dell’Unione Europea e di tutti gli stati europei. In particolare l’Italia si è resa complice sottoscrivendo numerosi accordi di cooperazione economica, militare e scientifica con Israele, proprio mentre nel mondo cresce la campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro il regime di apartheid israeliano. Non a caso parte integrante di questa kermesse sarà il Summit Economico in piazza Affari, dove si terranno numerosi incontri bilaterali economici-politici con rappresentanti delle istituzioni italiane e 600 imprenditori.
NO GLI ACCORDI ECONOMICI E DI COOPERAZIONE CON ISRAELE!
PER IL BOICOTTAGGIO DELL'ECONOMIA DI GUERRA ISRAELIANA!
CONTRO L'IMPERIALISMO ISRAELIANO! VITA TERRA E LIBERTA' PER IL POPOLO PALESTINESE!
NO ALL'OCCUPAZIONE ISRAELIANA DELLA PALESTINA...E DI MILANO!
MANIFESTAZIONE NAZIONALE IL 18 GIUGNO A MILANO
CONCENTRAMENTO IN LARGO CAIROLI ALLE 15:00
Comitato “No all’occupazione israeliana di Milano”
INVITIAMO TUTTE LE REALTÀ AD INVIARE LE ADESIONI ALL'INDIRIZZO
contro.kermesse.milano@gmail.com
Per info sulle altre iniziative organizzate dal comitato:
http://it-it.facebook.com/pages/No-alloccupazione-israeliana-di-Milano/157636457636570
Dal 12 al 23 giugno a Milano, in piazza Duomo, si terrà “Israele che non ti aspetti”, una kermesse sulla tecnologia e sul turismo israeliani promossa dalle stesse autorità di Tel Aviv in collaborazione con gli enti locali lombardi, per “promuovere scambi scientifici e culturali tra Tel Aviv e Milano” e raccontare “un Israele diverso da quello di Stato interessato da un conflitto”. Un'operazione da 2,5 milioni di euro che vorrebbe cancellare la memoria della pulizia etnica che ha dato origine alla nascita dello stato di Israele e che perdura tuttora: la violenta cacciata degli abitanti della Palestina nel 1948-49, l’espropriazione della loro terra, la soppressione dei loro diritti civili e dei più fondamentali diritti umani, la negazione del diritto dei profughi palestinesi al ritorno nella propria terra.
Uno Stato che legittima l’apartheid come prassi quotidiana, nascondendola sotto la parola “sicurezza” (tanto cara anche ai nostri governi), che costruisce un muro alto più di otto metri che impedisce ai palestinesi di accedere ai propri campi, alle scuole e agli ospedali, espropriando altra terra, case, fonti di vita. Un muro che - in aperta violazione di sentenze e accordi internazionali - annette, sempre in nome del Santo Diritto alla Difesa, insediamenti illegali, che neanche dovrebbero esistere. Uno Stato che viene definito “unico stato democratico del Medio Oriente”, ma che nei suoi 63 anni di storia ha continuamente alternato guerra ad alta e a bassa intensità. Uno Stato che nel gennaio 2009 ha bombardato la Striscia di Gaza portando in soli 24 giorni alla morte di oltre 1.500 persone, utilizzando armi illegali secondo la Convenzione di Ginevra, come le cluster bombs ed il fosforo bianco. Uno Stato che dal 2006 condanna gli abitanti della Striscia di Gaza ad un assedio e ad un embargo totali e permanenti, impedendo l’ingresso di materiali da costruzione come di altri moltissimi beni, anche di prima necessità, in aperta violazione della legalità internazionale. La recente apertura del valico di Rafah da parte del governo egiziano, che autorizza solo il passaggio delle persone e non delle merci, non permette ancora l'ingresso degli aiuti umanitari.
Proprio per rompere l'assedio di Gaza il movimento internazionale si sta mobilitando in Palestina e attraverso convogli, carovane, missioni internazionali per portare aiuti alla popolazione di Gaza e sostegno politico alla lotta di liberazione palestinese. Nei prossimi giorni da diversi porti europei partirà la Freedom Flotilla 2 di cui farà parte anche la nave italiana Stefano Chiarini: mentre le istituzioni italiane ospitano la kermesse sionista è ancora più importante il sostegno ad iniziative come la Flotilla che, nonostante le minacce del terrorismo di Stato israeliano, che un anno fa provocò i nove morti della Mavi Marmara, è pronta a partire.
Per questo non tolleriamo che Milano diventi la passerella per un’operazione di propaganda dell'imperialismo sionista. Più di 70 risoluzioni delle Nazioni Unite in difesa dei Palestinesi, di condanna delle politiche di Israele sono state ignorate: Israele le ha tutte disattese, con l’appoggio determinante degli USA, l’inettitudine colpevole dell’Unione Europea e di tutti gli stati europei. In particolare l’Italia si è resa complice sottoscrivendo numerosi accordi di cooperazione economica, militare e scientifica con Israele, proprio mentre nel mondo cresce la campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro il regime di apartheid israeliano. Non a caso parte integrante di questa kermesse sarà il Summit Economico in piazza Affari, dove si terranno numerosi incontri bilaterali economici-politici con rappresentanti delle istituzioni italiane e 600 imprenditori.
NO GLI ACCORDI ECONOMICI E DI COOPERAZIONE CON ISRAELE!
PER IL BOICOTTAGGIO DELL'ECONOMIA DI GUERRA ISRAELIANA!
CONTRO L'IMPERIALISMO ISRAELIANO! VITA TERRA E LIBERTA' PER IL POPOLO PALESTINESE!
NO ALL'OCCUPAZIONE ISRAELIANA DELLA PALESTINA...E DI MILANO!
MANIFESTAZIONE NAZIONALE IL 18 GIUGNO A MILANO
CONCENTRAMENTO IN LARGO CAIROLI ALLE 15:00
Comitato “No all’occupazione israeliana di Milano”
INVITIAMO TUTTE LE REALTÀ AD INVIARE LE ADESIONI ALL'INDIRIZZO
contro.kermesse.milano@gmail.com
Per info sulle altre iniziative organizzate dal comitato:
http://it-it.facebook.com/pages/No-alloccupazione-israeliana-di-Milano/157636457636570
sabato 4 giugno 2011
Libertà per i prigionieri, viva l’Antifascismo, no al TAV.
Comunicato dell'Associazione Internazionalista Basca Askapena contro gli arresti del 27 maggio in Piemonte.
Libertà per i prigionieri, viva l’Antifascismo, no al TAV.
Lo scorso venerdi, 27 di maggio, la polizia italiana a compiuto una retata contro 20 compagni, mandando in carcere a sette di loro. Alla fine, un compagno è in carcere, altri due sono in arresto domiciliario e altri due non sono stati trovati a casa.
L’accusa è stata questa: partecipare e provocare casini nella manifestazione contro l’inaugurazione della nuova sede neofascista del movimento Casa Pound nella città di Cuneo. Non è la prima volta che utilizzando argomenti cosi per reprimere i militanti antifascisti, e gli attivisti contro le grandi opere. Anche all’inizio di quest’anno avviamo avuto la notifica di un’altra retata del genere. Adesso sono andati un’altra volta contro alcuni di quelli.
Pare che il fatto di aver partecipato alla manifestazione contro Casa Pound possa essere solo una scusa. Infatti, non è casuale che gli arrestati siano quelli che lavorano e lottano nella Val di Susa contro il distruttivo progetto del Treno di Alta Velocità.
Il 31 maggio scade per lo stato Italiano la data d’inizio per i lavori del TAV, o del contrario, perderebbe l’aiuto economico della Comunità Europea. Perciò, magari questi movimenti sono dovuti al dover “pulire” l’opposizione.
Askapena denuncia le retate arbitrarie e preventive dello stato Italiano contro qualsiasi movimento ribelle.
Denunciamo il carattere repressivo dello stato, perche invece di ascoltare la parola dei cittadini e le idee del suo settore più consapevole, la polizia difende ciecamente l’interesse del capitale, utilizzando giudici e leggi contro i militanti e lottatori.
Definitivamente, chiediamo di lasciar liberi i prigionieri, lasciare in pace i repressi, negare la protezione politica al fascismo e fermare i progetti distruttivi.
Viva la lotta dei popoli, viva l’antifascismo.
Askapena
Euskal Herria
Libertà per i prigionieri, viva l’Antifascismo, no al TAV.
Lo scorso venerdi, 27 di maggio, la polizia italiana a compiuto una retata contro 20 compagni, mandando in carcere a sette di loro. Alla fine, un compagno è in carcere, altri due sono in arresto domiciliario e altri due non sono stati trovati a casa.
L’accusa è stata questa: partecipare e provocare casini nella manifestazione contro l’inaugurazione della nuova sede neofascista del movimento Casa Pound nella città di Cuneo. Non è la prima volta che utilizzando argomenti cosi per reprimere i militanti antifascisti, e gli attivisti contro le grandi opere. Anche all’inizio di quest’anno avviamo avuto la notifica di un’altra retata del genere. Adesso sono andati un’altra volta contro alcuni di quelli.
Pare che il fatto di aver partecipato alla manifestazione contro Casa Pound possa essere solo una scusa. Infatti, non è casuale che gli arrestati siano quelli che lavorano e lottano nella Val di Susa contro il distruttivo progetto del Treno di Alta Velocità.
Il 31 maggio scade per lo stato Italiano la data d’inizio per i lavori del TAV, o del contrario, perderebbe l’aiuto economico della Comunità Europea. Perciò, magari questi movimenti sono dovuti al dover “pulire” l’opposizione.
Askapena denuncia le retate arbitrarie e preventive dello stato Italiano contro qualsiasi movimento ribelle.
Denunciamo il carattere repressivo dello stato, perche invece di ascoltare la parola dei cittadini e le idee del suo settore più consapevole, la polizia difende ciecamente l’interesse del capitale, utilizzando giudici e leggi contro i militanti e lottatori.
Definitivamente, chiediamo di lasciar liberi i prigionieri, lasciare in pace i repressi, negare la protezione politica al fascismo e fermare i progetti distruttivi.
Viva la lotta dei popoli, viva l’antifascismo.
Askapena
Euskal Herria
venerdì 3 giugno 2011
Lunedì 6 giugno ore 21, presentazione di "L'università dei baroni" di Giulio Palermo
L'assemblea Student*incrisi di Pavia organizza, nell'Aula magna dell'università (piazza Leonardo da Vinci), un dibattito con Giulio Palermo, ricercatore di economia politica all'università di Brescia e autore di "L'università dei baroni", libro appena uscito per le edizioni Punto rosso.
Dal sito puntorossolibri.it:
"dall’Unità d’Italia alla riforma Gelmini, dal fascismo alla Repubblica, da 150 anni l’università svolge un ruolo centrale nei processi di controllo sociale e di riproduzione dell’ideologia delle classi dominanti. Il suo governo è nelle mani di un ristretto numero di persone: i baroni delle cattedre. I quali perpetuano il proprio potere con il reclutamento delle nuove leve di docenti attraverso concorsi di pura facciata, cooptazione e precarietà. Pratiche che non sono una degenerazione recente ma aspetti ordinari del funzionamento dell’università. Una storia di leggi, tentativi di riforma e lotte studentesche: il Sessantotto, il Settantasette, la Pantera, l’Onda. E ora la dura contestazione per impedire che la controriforma del governo Berlusconi – con il taglio dei finanziamenti, l’attentato al diritto allo studio, la cancellazione dei ricercatori, la soppressione di corsi non funzionali al mondo delle imprese, il ricorso al precariato – metta definitivamente in ginocchio l’università. Uno scempio al quale contribuiscono o assistono indifferenti molti professori che, dopo aver giurato nel passato fedeltà al fascismo, si apprestano ora a giurare fedeltà al mercato e a Confindustria."
Dal sito puntorossolibri.it:
"dall’Unità d’Italia alla riforma Gelmini, dal fascismo alla Repubblica, da 150 anni l’università svolge un ruolo centrale nei processi di controllo sociale e di riproduzione dell’ideologia delle classi dominanti. Il suo governo è nelle mani di un ristretto numero di persone: i baroni delle cattedre. I quali perpetuano il proprio potere con il reclutamento delle nuove leve di docenti attraverso concorsi di pura facciata, cooptazione e precarietà. Pratiche che non sono una degenerazione recente ma aspetti ordinari del funzionamento dell’università. Una storia di leggi, tentativi di riforma e lotte studentesche: il Sessantotto, il Settantasette, la Pantera, l’Onda. E ora la dura contestazione per impedire che la controriforma del governo Berlusconi – con il taglio dei finanziamenti, l’attentato al diritto allo studio, la cancellazione dei ricercatori, la soppressione di corsi non funzionali al mondo delle imprese, il ricorso al precariato – metta definitivamente in ginocchio l’università. Uno scempio al quale contribuiscono o assistono indifferenti molti professori che, dopo aver giurato nel passato fedeltà al fascismo, si apprestano ora a giurare fedeltà al mercato e a Confindustria."
giovedì 2 giugno 2011
Lunedì 6 giugno ore 20, Aperitivo Palestinese, Osteria Sottovento - Pavia
Qui sotto spieghiamo di cosa si tratta, con le parole degli stessi organizzatori:
"La Naksa (= ricaduta) indica l'ultima grande ondata migratoria del popolo palestinese. Non bisogna però confondere Naksa con Nakba (= catastrofe). Quest'ultima si riferisce infatti all'inizio della disgrazia del popolo palestinese avvenuta nel 1948 e il cui anniversario è celebrato il 15 maggio (n.b. stessa data in cui viene festeggiata la nascita dell'occupazione israeliana). La Naksa cade invece il 5 giugno, in corrispondenza dell'inizio della Guerra dei Sei Giorni del 1967. In questa guerra lo stato sionista si appropriò illegalmente delle alture del Golan, Gaza, Westbank, Sinai e Gerusalemme est. Ciò ha spinto alcune famiglie palestinesi ad emigrare dalla Palestina e altre, già rifugiate in Siria o in Giordania, ad allontanarsi dal confine con la loro terra, rendendo sempre più vana la speranza di un possibile ritorno.
Il popolo palestinese non ha mai smesso di combattere, ma negli ultimi tempi nei campi profughi aleggiava un sentimento di rassegnazione. Con il risveglio dei popoli arabi, noto come "Primavera araba", anche i rifugiati palestinesi hanno incominciato ad organizzarsi per reclamare il loro diritto al ritorno. Qualche mese fa infatti, prima dell'anniversario della Nakba, è nato un gruppo su facebook intitolato "La terza intifada", che ha organizzato il 15 maggio scorso movimenti pacifici di Palestinesi verso i confini dello stato sionista. Le forze israeliane hanno sparato contro i manifestanti disarmati provocando alcuni morti e molti feriti. Staremo a vedere cosa accadrà il prossimo 5 giugno..."
martedì 24 maggio 2011
SOLIDARIETA' AI NO TAV VALSUSINI
Esprimiamo la nostra solidarietà alla lotta condotta da anni contro il mostro della TAV in Val di Susa, rilanciando l'appello proveniente dalla valle per unirsi al presidio permanente.
Ieri sera c'è stato il primo tentativo di sgombero del presidio NO TAV della Maddalena; lo scopo è quello di iniziare i lavori per il cantiere entro lunedì (30 maggio), dopo il qual giorno salteranno i fondi stanziati dall'Unione Europea per la realizzazione del TAV. Son previsti attacchi continui durante la settimana (è di notte che dovrebbe avvenir lo sgombero in quanto altrimenti sarebbero obbligati a bloccare il Frejus) ed è quindi necessario uno sforzo per portar avanti la resistenza fino a quella data (...e l'esistenza in seguito). Per chi può o vuole venir da lontano è difficile aspettare le decisioni che emergeranno dalle assemblee locali, quindi l'invito è quello di salire e supportare i valsusini in presidio.
ALDO DICE ORA E SEMPRE NO TAV!!!!
Ieri sera c'è stato il primo tentativo di sgombero del presidio NO TAV della Maddalena; lo scopo è quello di iniziare i lavori per il cantiere entro lunedì (30 maggio), dopo il qual giorno salteranno i fondi stanziati dall'Unione Europea per la realizzazione del TAV. Son previsti attacchi continui durante la settimana (è di notte che dovrebbe avvenir lo sgombero in quanto altrimenti sarebbero obbligati a bloccare il Frejus) ed è quindi necessario uno sforzo per portar avanti la resistenza fino a quella data (...e l'esistenza in seguito). Per chi può o vuole venir da lontano è difficile aspettare le decisioni che emergeranno dalle assemblee locali, quindi l'invito è quello di salire e supportare i valsusini in presidio.
ALDO DICE ORA E SEMPRE NO TAV!!!!
mercoledì 4 maggio 2011
PERSECUCIÓN AL INDEPENDENTISMO EA y Alternatiba convocan una manifestación nacional el jueves en Bilbo.
EA y Alternatiba han convocado una manifestación nacional para el próximo jueves en Bilbo, a las 20.00. Partirá del Sagrado Corazón y terminará en la plaza Moyua, donde esperarán la decisión el Tribunal Constitucional.
BILBO-. "Ante el atropello democrático que supone el intentar impedir que Bildu concurra a las próximas elecciones", EA y Alternatiba van a convocar una manifestación nacional el jueves en Bilbo, jornada en la que el Tribunal Constitucional deberá hacer pública su resolución sobre la coalición.
La marcha partirá a las 20.00 del Sagrado Corazón y finalizará en la plaza Moyua, donde los representantes de Bildu esperarán a conocer la sentencia del Constitucional.
"En estos momentos decisivos para Euskal Herria, es más necesaria que nunca tu participación", subrayan.
BILBO-. "Ante el atropello democrático que supone el intentar impedir que Bildu concurra a las próximas elecciones", EA y Alternatiba van a convocar una manifestación nacional el jueves en Bilbo, jornada en la que el Tribunal Constitucional deberá hacer pública su resolución sobre la coalición.
La marcha partirá a las 20.00 del Sagrado Corazón y finalizará en la plaza Moyua, donde los representantes de Bildu esperarán a conocer la sentencia del Constitucional.
"En estos momentos decisivos para Euskal Herria, es más necesaria que nunca tu participación", subrayan.
http://www.gara.net/
Manifestazione nazionale a Bilbao indetta da EA e Alternatiba contro la illegalizazione di Bildu.
NO ALLA LEGGE DI PARTITO!
NO ALLA ILLEGALIZAZIONE!
SI ALL'AUTODETERMINAZIONE DEL POPOLO BASCO!
GORA EUSKAL HERRIA ASKATU!
Manifestazione nazionale a Bilbao indetta da EA e Alternatiba contro la illegalizazione di Bildu.
NO ALLA LEGGE DI PARTITO!
NO ALLA ILLEGALIZAZIONE!
SI ALL'AUTODETERMINAZIONE DEL POPOLO BASCO!
GORA EUSKAL HERRIA ASKATU!
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